Pinot bianco: un antico vino nobile e delicato

Il Pinot bianco, nato da una mutazione del Pinot grigio (a sua volta derivante dal Pinot nero), è sicuramente un vino prestigioso ed ambito in tutto il mondo. Il vitigno da cui esso deriva, infatti, si contraddistingue per essere particolarmente rigoglioso e longevo permettendo così di dare al vino che da esso deriva un’ottima struttura; in un certo senso possiamo parlare di un vino senza tempo.

Oltre che per l’indiscutibile qualità, il Pinot bianco è famoso anche per un’antica controversia che per anni lo ha visto scambiato e confuso con un altro celebre vino bianco: lo Chardonnay. Il motivo della difficoltà nella distinzione tra i due vini risiede nella forte somiglianza tra i due, un ostacolo che è stato superato solo recentemente grazie ad una serie di studi ampelografici che hanno messo in luce la differenza tra i due vitigni; in questo modo il Pinot bianco ha finalmente ottenuto una propria identità.

Ulteriore qualità di questo vino è la versatilità: esso, infatti, può essere vinificato in botte ma anche in acciaio e regge bene anche lunghi invecchiamenti. Inoltre si presta bene alla spumantizzazione ed in alcune zone, come in Champagne (è evidente cosa si produce in quest’area), è stato categorizzato come vitigno “atipico” in quanto possono essere adoperate nella produzione di spumante solamente le viti già esistenti (non è quindi possibile avviare nuove piantagioni di questo particolare vitigno).

Grazie alle sue peculiari caratteristiche, inoltre, questo vino viene spesso usato negli uvaggi e nei blend con altri vini al fine di fornire al risultato finale maggiore struttura e longevità.

Zona geografica di produzione

Come abbiamo già detto, il Pinot bianco, in quanto variazione genetica del Pinot nero, appartiene alla grande famiglia delle uve Pinot. E per tutte queste uve la terra d’origine è storicamente individuata nell’Alsazia, terra in cui sin dai tempi di Galli e Romani si coltiva l’uva Pinot. In particolare, infatti, le condizioni climatiche di questa regione permettono a questo vitigno di raggiungere il massimo risultato sia in termini di produttività sia di qualità: solo in quest’area, infatti, viene prodotto un vino pinot denominato “Gros Pinot”, proprio ad indicare un prodotto dalla qualità e gusto superiore prodotto con i vitigni più forti e rigogliosi.

Ovviamente, un vino così prestigioso non poteva non essere conosciuto anche a livello internazionale: il Pinot bianco, infatti, così come tutti gli altri Pinot, viene esportato in tutto l mondo, dagli Stati Uniti all’Australia , fino ad arrivare all’America Latina. Altro paese fondamentale per questo vino è l’Austria che viene definito terra d’origine del Pinot bianco (l’Alsazia, invece, è la patria delle uve Pinot in generale), dove viene chiamato “Weissburgunder”.

Nel nostro paese le regioni che possiedono le giuste condizioni climatiche ed ambientali al fine di una proficua coltivazione e produzione di Pinot bianco sono: Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto. Tutti questi territori, infatti, sono accomunati da un clima freddo che appunto permette il pieno sviluppo di tutte le proprietà organolettiche del Pinot bianco. Allo stesso modo, in queste regioni il vitigno di cui stiamo parlando viene spesso e volentieri utilizzato per la produzione di interessati spumanti come il Trento spumante, il Talento o il Franciacorta.

Constatata le generale diffusione di questo vitigno nelle regioni settentrionali italiane, va sottolineato che il legame più forte con il Pinot bianco viene vissuto dall’Alto Adige: in questa zona, infatti, tale vitigno viene coltivato da più di 150 anni avendo trovato un habitat ottimale (oggi ne vengono coltivati 467 ettari). Questa lunga convivenza ha addirittura portato molti altoatesini a sostenere che il Pinot bianco fosse un vitigno autoctono ed i numerosi studi a cui è stato soggetto oggi permettono di ottenere un vino capace di esprimere appieno tutte le sue potenzialità aromatiche e di gusto.

Caratteri ampelografici vitigno

Il vitigno di Pinot bianco possiede una foglia di dimensione media, orbicolare e trilobata con un colore verde scuro ed una pagina superiore bollosa ed un po’ lucida.

Il grappolo è corto, compatto e cilindrico con una solo ala.

L’acino, infine, è medio-piccolo e di forma sferoidale, con una buccia sottile e tenera dalla colorazione verde-gialla.

Note sensoriali: profumo e gusto

A livello generale si può dire che il Pinot bianco si presenta come un vino dalla colorazione sul giallo paglierino ed un gusto fresco, secco e gentile con una buona corposità. Se si decide di analizzare più a fondo le proprietà e le caratteristiche organolettiche di questo vino,tuttavia, ci si rende subito conto dell’esistenza di alcune variabili che influiscono molto sia sulla colorazione che sul gusto finale di questo vino.

In ragione dell’aroma particolarmente debole di questo vino, infatti, molti produttori vinicoli sottopongono il Pinot bianco a determinate lavorazioni che in alcuni casi comportano anche l’unione con altre uve pregiate ed una susseguente fermentazione in botti di legno. Tale procedimento, inoltre, va inevitabilmente ad influire anche sulla colorazione finale del prodotto: a seconda della metodologia di vinificazione adoperata, infatti, il Pinot bianco otterrà un determinato colore. La gamma di colori ottenibili comunque si muoveranno sempre intorno ai tono del giallo paglierino o del giallo-verdolino.

I profumi che generalmente contraddistinguono questo vino richiamano sia il mondo dei fiori che quelli della frutta: si riescono chiaramente a distinguere, infatti, gli aromi di susina, banana, ananas o limone, ma anche quelli di gelsomino, acacia e biancospino.

Al momento dell’assaggio il Pinot bianco sprigiona tutta la sua freschezza e delicatezza, senza però mancare di corpo ed eleganza. Inoltre, a seconda del tipo di fermentazione a cui esso è stato precedentemente sottoposto, si potrà avere un vino più o meno secco o aromatico. Se la maturazione viene compiuta in vasche d’acciaio create ad hoc, infatti, si otterrà un prodotto più secco, qualora, invece, la lavorazione avvenga in barrique di legno, il vino risultante si contraddistinguerà per struttura ed aromi rotondi.